Ieri una mia alunna tramite WhatsApp mi ha mandato quella che lei credo definisca una riflessione o una poesia. Ovviamente non era un compito, ma loro sanno, soprattutto, in questo periodo che possono mandarmi tutto ciò che producono. A mio avviso è così che imparano a scrivere, avendo voglia di farlo. Producendo secondo gli interessi […] Read more…
Dipende da noi affrontare questa turbolenza. Dopo non saremo più gli stessi.
Ci sono fatti nella vita che cambiano lo stato delle cose. Cambiano il modo di vedere il mondo, i tuoi figli, la tua casa, la tua città. Ieri ho camminato con Alaska. Era una giornata da togliere il fiato, il cielo era pulito, il mare brillava, il sole al suo posto. Camminavo e a parte […] Read more…
Barbara è vittima di femminicidio non di follia.
Guardate questi occhi. Il sorriso. Fermatevi un secondo. Barbara aveva 28 anni e una figlia di 3. Tre anni. Immaginate anche lei. La sua vita senza una madre di cui ricorderà poco. Che le mancherà per il resto della sua esistenza. Barbara è stata accoltellata nella notte tra lunedì e martedì in un paese vicino […] Read more…
Noi italiani al tempo del coronavirus: consumatori e produttori di vicinanza. Ecco il nostro orgoglio.
Di certo noi italiani abbiamo un sacco di difetti. Siamo un po’ casinisti e scansafatiche, così dicono. Però, abbiamo la cucina. L’amore per la cucina. Sperimentiamo e proviamo ricette antiche. In rete basta girare un po’ e trovare immagini di piatti di pasta fatta a mano e non. Dicono si chiami cura. Poi abbiamo il […] Read more…
In questo momento non abbiamo niente. A parte i bambini che ci chiamano dentro.
I nostri bambini cercano abbracci e in qualche modo li trovano, trovano il modo per scovarci e riportarci a loro, alla vita, al presente. Trovano un buco, uno spazio, una strada per giungere al cuore. Non ti puoi scordare di loro, non lo permettono. Ti ricordano quello che di bello c’è. E quando non c’è […] Read more…
Ciò che salva una società sono le azioni di cura, non retribuite e sulle spalle delle donne. Anche al tempo del coronavirus.
Il mondo da cui sono contornata è femminile. Non perché io non abbia amici maschi, anzi, ma il mio lavoro ruota prevalentemente intorno alle madri. I bambini della mia classe sono venti, diciamo che i padri con cui ho scambi più frequenti sono tre, quattro. Premetto che con questo non voglio dire che gli uomini non […] Read more…